venerdì 23 dicembre 2016

Santo Natale 2016


I restauratori del laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia augurano a tutti 

BUON NATALE! 

Alberto, Gloria, d.Luciano, 
d.Luigi 


giovedì 3 novembre 2016

Scatola bivalve con chiusura a pressione- Drop-spine pressure box

Esempio di scatola bivalve (Drop-spine pressure box - clamshell box) per la conservazione di un manoscritto membranaceo con coperta rigida con assi lignee ricoperte da cuoio e decorate con borchie in ottone. Per garantire la corretta chiusura del manoscritto, ormai privo di bindelle, è stato realizzato all'interno della scatola (costruita con cartoni a lunga conservazione e come adesivo Evacon R) un battente in cartoncino a lunga conservazione accoppiato a plastazote ricoperto da cuoio molto morbido conciato al vegetale, che riproduce l'originale funzione contenitiva delle bindelle perdute. Uno strato di plastazote ricoperto da tela è stato posizionato sul fondo della scatola e sul dorso. Il plastazote rivestito permette alla scatola di adattarsi alle irregolarità della coperta garantendo una corretta conservazione del volume.

La scatola aperta con il battente chiuso.

La scatola aperta.

L'interno del vassoio di contenimento del volume con evidenziati gli strati di plastazote.

La scatola chiusa. In questo caso la chiusura viene garantita da fettucce di cotone.

venerdì 7 ottobre 2016

RESTAURO DI UN CODICE MINIATO DEL SEC.XI: Il Sacramentario Fuldense

Intervento di restauro del Sacramentario Fuldense (ms. 1) della Biblioteca Capitolare della Diocesi di Udine (inizi sec.XI). Il manoscritto, in vista dell'esposizione alla mostra a Tours (Francia) in occasione dei 1700 anni dalla nascita di San Martino, è stato portato presso il nostro laboratorio per essere sottoposto ad un intervento di restauro. L'intervento è stato conservativo, rispettando tutti i materiali e la storia del manoscritto, cercando altresì di garantirne una corretta conservazione futura. Nell'album si possono vedere alcune immagini che riportano parte delle fasi di restauro. 
Il codice è completamente visibile in formato digitale (immagini prima del restauro) tramite questo link: 
http\://www.librideipatriarchi.it/sacramentario-fuldense/ 


©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.


Depolveratura del manoscritto con pennelli a setole morbidissime, senza intervenire sopra le mediazioni grafiche. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

Consolidamento localizzato delle miniature che presentavano sollevamenti o crettature nei pigmenti che potevano proogredire con la perdita della superficie pittorica. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

Tensionamento con magneti, dopo umidificazione progressiva e controllata delle carte che riportavano pieghe dannose per la conservazione. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

Sutura di strappi con adesivi reversibili e peritoneo bovino. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

Sutura di strappi con adesivi reversibili e peritoneo bovino. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

Risarcimento di una lacuna di una controguardia membranacea con carta giapponese. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016. 

Preparazione del dorsino e restauro della legatura. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016. 

Restauro della legatura del codice. Applicazione e recupero del dorso di rifacimento dopo la pulitura della colla animale utilizzata in passato per l'adesione ai piatti. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.

La nuova scatola di contenimento contenente il codice e i frammenti di dorso rinvenuti sotto quello attuale e i documenti sul restauro. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016. 

La scatola garantisce la corretta conservazione e chiusura condizionata del codice. ©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta, Abbazia di Praglia, 2016.


martedì 4 ottobre 2016

4 Ottobre - San Francesco d'Assisi

4 Ottobre, San Francesco d'Assisi.
Con emozione ricordiamo i giorni nei quali abbiamo avuto la fortuna di prendere "tra le mani" queste pergamene...
Nella foto si vede l'incipit del Cantico delle Creature, ms 338.



« Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e 'honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle, in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate »

MS 338 - Manoscritto contenente i primi documenti dell'ordine francescano tra cui la trascrizione più antica del Cantico delle Creature, o Cantico di Frate Sole (nella foto). Oltre all'inestimabile valore religioso,culturale e storico, è il testo poetico più antico della letteratura italiana che si conosca.
La foto testimonia una delle fasi più delicate del restauro che prevedeva il consolidamento localizzato di alcune zone del testo.
Copyright © Laboratorio di Restauro dell'Abbazia di Praglia.

sabato 1 ottobre 2016

L'INTERVENTO DI RESTAURO SULLA MAPPA DEL CASTELLO DI LONIGO

Alcune immagini dell'intervento di restauro della Mappa del Castello di Lonigo.
L'intervento di restauro sulla mappa è stato complesso visto lo stato di conservazione prima del restauro.
La mappa è stata smontata dal tavolato ligneo e rimossa dalla tela che la controfondava.
E' stata pulita accuratamente con gomme e pennelli morbidi. E' stata rimossa la colla dal verso che irrigidiva e degradava la carta. Si è poi intervenuti con una pulizia per via chimica con Gel di Gellano, poi la controfondatura con velo giapponese e il risarcimento delle lacune.
La mappa è stata poi controfondata con nuova tela di lino e montata su un nuovo telaio ligneo regolabile ed espandibile.
©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

La mappa prima e dopo l'intervento di restauro.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Pulizia per via meccanica con gomma wishab extra morbida in polvere e cotone.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Rimozione della colla dal verso della mappa.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Un particolare della mappa durante l'applicazione del Gel rigido di Gellano.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.
 

La rimozione del Gel rigido di Gellano che ha assorbito lo sporco superficiale senza alterare i colori originali.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Controfondatura con l'uso del pennello giapponese Noribake.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Controfondatura con l'uso del pennello giapponese Shigokibake.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

Il risarcimento delle lacune con carta giapponese.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

La rifilatura dei rattoppi.

©Laboratorio di restauro del libro e di opere d'arte su carta dell'Abbazia di Praglia.

sabato 24 settembre 2016

65 ANNI DI RESTAURO

1951-2016 Sessantacinque anni di restauro
Il 24 settembre 1951 iniziava ufficialmente l'attività di restauro del nostro laboratorio. 65 anni intensi nei quali sono stati salvati e conservati migliaia di volumi, opere d'arte su carta, mappe, disegni... Da quel settembre di 65 anni fa sono cambiati i restauratori, migliorati i metodi di restauro, l'approccio verso il bene culturale ma una sola cosa rimane: l'amore per il libro e la sua salvaguardia. 

Primi metodi di disinfezione di materiale librario attaccato da biodeteriogeni.

martedì 20 settembre 2016

Presentazione del restauro della Mappa del Castello di Lonigo (VI) - LE FOTO DELLA SERATA

Venerdì 16 settembre presso il centro giovanile della parrocchia di Lonigo (VI) è stata presentato il restauro della Mappa del Castello di Lonigo (VI). 

Sono intervenuti:
Mons. Vittorio Montagna
Per i contenuti storici:
Dott. Enrico Borin
Prof. Nicoletta Nicolin

Introduzione al laborario:
d.Cristiano Ballan osb

Intervento di restauro:
Gloria Biasin, restauratrice
dott. Alberto Benato, restauratore



Mons.Vittorio Montagna e dott.Enrico Borin

Le nuove "scoperte" storiche dopo il restauro: prof. Nicoletta Nicolin e dott.Enrico Borin

Introduzione al laboratorio di restauro: d.Cristiano Ballan osb

Lo stato di conservazione della mappa e la progettazione del restauro: Gloria Biasin, restauratrice

Lo stato di conservazione della mappa e la progettazione del restauro: Gloria Biasin, restauratrice

L'intervento di restauro: dott.Benato Alberto (restauratore)

L'intervento di restauro: dott.Benato Alberto (restauratore)

Le conclusioni finali 

La sala gremita per l'evento

I saluti finali

lunedì 12 settembre 2016

PRESENTAZIONE DEL RESTAURO DELLA MAPPA DEL CASTELLO DI LONIGO


Serata di presentazione del restauro della Mappa del Castello di Lonigo. Il restauro è stato curato dal laboratorio di restauro del libro dell'Abbazia di Praglia con i suoi restauratori, che ne hanno curato la progettazione e realizzazione nonchè la documentazione integrale. Durante la serata i restauratori spiegheranno accuratamente le fasi dell'intervento di restauro con fotografie esaustive.

Programma della serata:

Mons.Vittorio Montagna
Saluto di benvenuto
Il '700 a Lonigo

Prof. Nicoletta Nicolin
La mappa del castello e l'importanza dei beni culturali nel territorio di Lonigo

Dott. Enrico Borin 
La corretta collocazione storica e spaziale del Monastero di S.Maria della Fontana

D.Cristiano Ballan osb
Il laboratorio di restauro del libro dell'Abbazia di Praglia

Gloria Biasin, restauratrice 

Il progetto di restauro e lo stato di conservazione della Mappa

dott. Benato Alberto, restauratore 
L'intervento di restauro



La presentazione si terrà venerdi 16 settembre alle ore 20.30 presso il centro giovanile della parrocchia del SS.mo Redentore di Lonigo (VI).


La presentazione si terrà venerdi 16 settembre alle ore 20.30 presso il centro giovanile della parrocchia del SS.mo Redentore di Lonigo (VI).





La Mappa prima e dopo l'intervento di restauro.

La mappa come si presentava dopo la pulizia per via meccanica (depolveratura, pulitura con gomme, aspirazione residui con microaspiratore).

mercoledì 17 agosto 2016

CONCLUSI I POSTI PER LE VISITE GUIDATE AL LABORATORIO

Si sono chiuse le prenotazioni per le visite guidate al nostro Laboratorio di restauro del Libro. I posti disponibili sono al momento tutti esauriti. Grazie per l'interesse dimostrato per questa iniziativa!

mercoledì 10 agosto 2016

I Materiali usati da Leonardo da Vinci per i suoi disegni.

I Materiali usati da Leonardo da Vinci per i suoi disegni.
Davvero interessante. Buona visione!
"In this short film, conservator Alan Donnithorne explores the materials that Leonardo da Vinci used to produce his magnificent drawings. Using examples from the holdings of the Royal Collection at Windsor Castle, the film looks at how Leonardo achieved the full range of effects, tailoring his materials to particular types of drawing. The film accompanies the travelling exhibition, 'Leonardo da Vinci: Ten Drawings from the Royal Collection'. For information, see royalcollection.org.uk/…/leonardo-da-vinci-ten-drawings-fro…."

mercoledì 6 luglio 2016

IL PERDONO DI ASSISI

Nel mese scorso, presso il nostro laboratorio, sono stati restaurati 4 documenti di grande importanza provenienti dalla biblioteca e dall'archivio del Sacro Convento di Assisi. Si tratta di tre pergamene e di un manoscritto cartaceo in mostra, assieme ad altri documenti di straordinaria importanza storico-artistica, dal 2 Luglio 2016 al 1 Novembre 2016 presso il museo della Porziuncola.

Il Perdono di Assisi
VIII CENTENARIO
DELL’INDULGENZA DELLA PORZIUNCOLA
Mostra di documenti, codici
e libri a stampa antichi
Santa Maria degli Angeli
Museo della Porziuncola – Sala san Pio X

La mostra, distribuita in 10 sezioni e in 26 teche, è accompagnata dalla pubblicazione di una guida divulgativa e di un catalogo edito dalla Fondazione Centro italiano di studi sull’alto Medioevo (Spoleto).
I documenti, i codici e i libri a stampa messi in mostra provengono dalle biblioteche del Sacro Convento di Assisi e del Convento della Porziuncola e da importanti biblioteche italiane e straniere, tra cui la Biblioteca Apostolica Vaticana. Saranno esposte la bolla di Celestino V per la Perdonanza de L’Aquila e la bolla di Bonifacio VIII per il primo giubileo del 1300.
http://www.porziuncola.org/interno.php?id=38&id2=72445


Consolidamento degli inchiostri decoesi con ausilio del microscopio digitale ottico.

Tensionamento perimetrale della pergamena con magneti.

Rimozione dell'adesivo antico ossidato.

Risarcimento di una lacuna.

Pulizia per via meccanica con pennello a setole morbidissime.

Una delle pergamene esposte alla mostra tensionata con magneti.

Rimozione dell'adesivo antico ossidato.

sabato 11 giugno 2016

HANJI PAPER FROM COREA

La fabbricazione della carta coreana Hanji. Interessante il metodo di formazione del foglio e le differenze nella lavorazione rispetto alla carta giapponese Washi. Buona visione!


giovedì 9 giugno 2016

LA LETTURA DI PAPIRI BRUCIATI DI ERCOLANO

Un utilizzo interessantissimo dell'acceleratore di particelle, il Sincrotrone, per la lettura di papiri di Pompei ed Ercolano compattati e "carbonizzati" altrimenti illeggibili. Da vedere!





"Un team scientifico internazionale coordinato da Vito Mocella dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli ha trovato il modo di accedere ai rotoli provenienti dalla biblioteca di Ercolano, dimostrando l’utilizzo di un inchiostro metallico, quattro secoli prima di quanto finora ritenuto.
Nel 79 d.C. l'eruzione del Vesuvio provocò la distruzione delle città di ErcolanoPompeiStabia e Oplontis. Rimaste sepolte per anni sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango, le rovine di queste città cominciarono ad essere riportate alla luce a partire dal XVIII secolo.
I primi resti di Ercolano furono ritrovati casualmente nel 1709, e le ricerche furono più volte sospese e riprese fino ad uno scavo sistematico promosso da Amedeo Maiuri a partire dal 1927. Nel 1750 l’ingegnere svizzeroKarl Weber, scoprì casualmente la cosiddetta Villa dei Papiri, situata fuori della mura della città e appartenuta a L. Calpurnius Piso Pontifex o a Appius Claudio Pulcher
Esplorata fino al 1761, la Villa dei Papiri è tuttora in parte interrata ed inesplorata, coperta da oltre venticinque metri di materiale piroclastico formatosi a seguito delle eruzioni del 79 e del 1631. Durante le esplorazioni furono trovate numerose statue e una collezione di oltre 1.700 papiri, chiusi in casse, appartenenti alla biblioteca della casa. I papiri rinvenuti trattano di testi filosofici in latino e in greco e probabilmente si tratta solo di una piccola parte dell'intera collezione ancora da ritrovare.
I gas dell’eruzione non hanno bruciato i rotoli di papiro della biblioteca, ma li hanno trasformati in cilindri di materiale vegetale carbonizzato. Sono stati fatti molti tentativi per srotolare i rotoli carbonizzati ma nessuno ha avuto successo e alla fine gli studiosi decisero di smettere nei tentativi, in attesa che fossero inventati metodi migliori. Sono rimaste più di 300 pergamene più o meno intatte, e molti frammenti.
Un team scientifico internazionale coordinato da Vito Mocella dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Imm-Cnr) di Napoli ha trovato il modo di accedere ai rotoli provenienti dall'unica biblioteca dell'antichità classica sopravvissuta
Lo scorso anno l’equipe internazionale è stata in grado di rivelare alcune lettere greche e un alfabeto quasi completo nei rotoli di Ercolano, utilizzando l’European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di Grenoble (Francia), individuando il contrasto tra le fibre di papiro e l’inchiostro, senza srotolare materialmente i papiri.
Il team guidato da Mocella ha ora scoperto, in due frammenti di rotoli di Ercolano, la presenza di un inchiostro metallico, dimostrandone l’utilizzo ben quattro secoli prima di quanto finora ritenuto.
“I papiri di Ercolano, carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio, sono un tesoro dell’umanità, sono l’unica biblioteca dell’umanità che ci è pervenuta nella quasi interezza e contengono  per lo più testi filosofici di una scuola epicurea ma anche di altro tipo storico letterario databili fra il III secolo a.C. e il I secolo d.C.”, dice Vito Mocelladell’Imm-Cnr. “Finora si pensava che prima del IV-V secolo d.C. il metallo non fosse presente nell’inchiostro dei papiri greco-romani; con il nostro lavoro, combinando diverse tecniche non distruttive di luce di sincrotrone, abbiamo dimostrato la presenza di piombo nella composizione dell’inchiostro di due frammenti di papiri della biblioteca di Ercolano, ovviamente precedenti all’eruzione dell’anno 79 d.C., stabilendo inoltre che l’alta concentrazione del metallo non può dipendere da una eventuale contaminazione del piombo presente nei sistemi idrici o dall’utilizzo di un calamaio di bronzo”.
Inaugurato nel 1994, l'European Synchrotron Radiation Facility (ESRF), è uno dei tre più importanti sincrotroni attualmente in funzione nel mondo, insieme all'Advanced Photon Source (APS) di Argonne negli Stati Uniti e allo Spring-8 in Giappone. I ricercatori usano il fascio sincrotrone, essenzialmente composto di raggi x, nei campi della fisica, della biologia, della geologia, della chimica, dell'ingegneria dei materiali, della medicina e dell'archeologia." 

Articolo tratto da: https://www.researchitaly.it/conoscere/progetti-e-storie-di-successo/storie-di-successo/rileggere-i-papiri-di-ercolano-con-il-sincrotrone/

WASHI PAPER

La fabbricazione della carta giapponese, Washi Paper, che quotidianamente utilizziamo nel restauro dei materiali cartacei e membranacei. Il processo di fabbricazione è lungo e laborioso. Nel video si vedono tutte le fasi principali. Le carte ottenute sono di varie grammature e colori, un mondo da scoprire!







"For many of us, washi paper is the art supply equivalent of a dish that’s “too pretty to eat.” I love to look at it, but would be loathe to mar its beauty with my amateur creative efforts.
Originally intended for use in lanterns and shoji screens in Japan, its simplicity makes it a stand out among the far more ornamental decorative sheets populating the fancy international paper selections. Though there is no shortage of machine-produced washi on the market these days, the loveliest examples are still handmade in Kurotani, a small town near Kyoto.

Kurotani has the distinction of being Japan’s oldest paper-making town, and as documented by filmmaker Kuroyanagi Takashi, above, the washi process has changed little in 800 years.
In the pre-industrial age, washi-making was seasonal. Farmers planted the paper mulberry (kozo), mitsumata, and gampi plants essential to the process along with their food crops. Come havest-time, they would soak these plants’ fibrous inner barks until they were soft enough to be cleaned and pounded.
Then as now, the resulting pulp was added mixed with liquid and a mucilage to yield a (not particularly delicious sounding, and definitely not too pretty to eat…) spreadable paste.
The sheets are formed on bamboo screens, then stacked and pressed until dry.
The end result is both strong and flexible, making it a favorite of bookbinders. Its absorbency is prized by printmakers, including Rembrandt.
If you have a yen to witness the labor-intensive, traditional process up close, Dutchwashi craftsman Rogier Uitenboogaart runs a guest house as part of his studio in nearby Kamikoya.
The rest of us must content ourselves with Takashi’s meditative 5-minute documentary."

giovedì 19 maggio 2016

Japanese Brushes

Ultimi acquisti "orientali". Pennelli giapponesi, indispensabili per i restauratori! 
Shigokibake, Shigokibake mini, Noribake e Stencil brush.

Da sinistra: Noribake, Shigokibake, Shigokibake mini, Stencil brush.

Noribake

Noribake

Shigokibake

Shigokibake

Shigokibake mini